Qualche giorno fa ero a un pranzo di lavoro in un ristorante giapponese e si discuteva di vision e valori per una società in start-up e di come questi si traducano in una realtà concreta ed operativa.
Durante la conversazione riflettevo su alcuni spunti che mi ero annotato ascoltando un’intervista a Carmine Gallo in cui il famoso esperto di comunicazione evidenzia la necessità di comprendere la differenza tra ciò che si fa – ovvero quali sono i beni che si producono o i servizi che si erogano – e il business cui si appartiene – ossia cosa di tali beni e servizi aiuti a migliorare la vita dei propri clienti.
Non è una distinzione banale né semplice da elaborare. È una distinzione che ho imparato a conoscere molto bene negli anni che ho trascorso nella The Coca-Cola Company.
É noto, infatti, che il prodotto della multinazionale -quello più famoso- è una bevanda analcolica a base di acqua e zucchero. Il suo business però è molto di più ed è quello che tiene impegnate costantemente le menti del marketing -ma non solo- affinché sia rinnovato il concetto espresso nello statement della Compagnia: “inspire creativity, passion, optimism and fun“.
Dato il contesto e l’ambiente, ho provato a fare l’esercizio applicato al ristorante di sushi:
- cosa fa: prepara piatti a base di pesce crudo ed eroga un servizio di ristorazione;
- a quale business appartiene: il piacere, nel senso di cibo raffinato e sexy; di un ambiente elegante ma informale, dove i clienti possono trascorrere la pausa di lavoro o la serata in un momento di relax da soli o in compagnia.
Entrambi sono elementi fondamentali per lo start-up del business. Esplicitare il ‘what you make’ è il primo passo per il set-up di tutte le operations e richiede competenze tecniche, organizzative e manageriali.
Focalizzare sul ‘what business you are in’ significa invece elaborare una chiara immagine di un mondo migliore reso possibile dai propri prodotti o servizi. Questo richiede una soft skill che sinteticamente viene espressa con il termine ‘passione’: il percorso interiore che parte da quello che si fa per arrivare al senso di piacere e di gratitudine, soddisfazione ed ispirazione dato dalla consapevolezza di costruire ed essere parte di qualcosa di importante.
Ciò vale per tutti i business ma ancora di più per quelli in start-up, dove la differenza la può fare un leader ispirato (inspire yourself first), capace di guidare e motivare un team a raggiungere il successo, che è direttamente proporzionale alla capacità di avere una chiara visione del percorso per raggiungerlo.