Essere leader con l’agilità interiore


Viviamo in un’epoca di profonda trasformazione e veloce disruption. Le aziende stanno affrontando profondi cambiamenti, sospinti in particolare dalla digitalizzazione. I confini di settore sono diventati permeabili. Dati, algoritmi e intelligenza artificiale stanno cambiando modalità e natura dei processi predittivi e decisionali, ma anche degli stessi luoghi di lavoro in cui operiamo. Tutto questo sta accadendo adesso, stimolando le aziende a ripensare i propri modelli di business e le organizzazioni.

In un recente articolo pubblicato nel proprio blog*, McKinsey evidenzia cinque pratiche personali che possono contribuire in maniera significativa ad assumere il giusto approccio e “mindset” per una leadership efficace in particolare nei momenti di cambiamento e trasformazione.

Trovo che questi cinque elementi abbiano una forte attinenza con l’Aṣṭāṅga Yoga, una disciplina che amo e che pratico regolarmente.

Sono estensioni di principi senza tempo di una leadership centrata che presi insieme possono essere i mattoni della propria personale agilità interiore.

1. Mettiti in pausa per muoverti più velocemente. [Vinyāsa – Allungare lo sguardo per espandere la coscienza] Fare una pausa rimanendo impegnati nell’azione è un passo controintuitivo che i leader possono usare per lasciar spazio ad un giudizio chiaro, un pensiero originale ed un’azione rapida e decisa

 2. Abbraccia la tua ignoranza [Shavasana – Lasciarsi andare è l’āsana di gran lunga più difficile]. Rimuovi i pregiudizi, sai di non sapere tutto. Buone nuove idee possono arrivare da qualsiasi luogo, i concorrenti possono emergere da settori di business contigui e un singolo prodotto tecnologico può rimodellare la tua attività. In un mondo del genere, ascoltare e pensare assumendo una posizione di “sospensione del giudizio e della conoscenza” è un mezzo fondamentale per incoraggiare la scoperta di idee originali, inaspettate e rivoluzionarie

 3. Riformula radicalmente le domande [Pratyahara – Ritirare i sensi dal mondo esterno] Un modo per affrontare schemi complessi, da cui discendono sia problemi che opportunità, è quello di cambiare la natura delle domande che ci poniamo. Porsi domande sfidanti – ma anche fuori dagli schemi – può aiutare a sbloccare il proprio modello mentale pre-esistente

 4. Imposta la direzione, non la destinazione. [Drishti – Rivolgere lo sguardo verso un determinato punto di attenzione] Sentiamo sempre dire che viviamo in un’era complessa, fatta di sistemi complessi dove le soluzioni raramente sono lineari. In questo contesto, il focus non è dare al proprio team le istruzioni per spostarsi dal punto A al punto B, ma impostare con loro un viaggio verso una direzione generale. Guidare se stessi e il proprio team con una visione mirata, non soltanto attraverso target, obiettivi e metriche per misurarli

5. Metti alla prova le tue soluzioni e te stesso. [Asana & Pranayama – Controllare la postura del corpo e gestire l’energia vitale] Errori rapidi ed economici possono evitare disastri importanti e costosi. Questo principio fondamentale della Silicon Valley è vero per te quanto lo è per la tua azienda. Pensare a se stessi come a un laboratorio vivente aiuta a rendere eccitante anziché terrificante il compito di guidare una società agile e in continua evoluzione.

* (qui l’articolo originale)